giovedì 1 maggio 2014

La prima razza Aliena: Le Mantidi

 photo Praying_Mantis_Type1.jpg

L’addotto, cioè colui o colei che sono stati addotti da alieni, hanno dentro il loro cervello una zona di memoria ad accesso negato. In questa zona di cervello, si installa una MAA o Memoria Aliena Attiva; una sorta di essere alieno con spirito e mente ma senza corpo ed anima che, per sopravvivere, utilizza il corpo dell’addotto nel tentativo di carpirne l’energia vitale (anima) attendendo che qualcuno dei suoi amici gli prepari un corpo alternativo dove installarsi, evitando così di morire per sempre. Nelle molteplici sedute di ipnosi effettuate in questi anni mi sono imbattuto in decine di MAA di diverse specie.

Capita che quando l’addotto inizi il suo percorso di liberazione la MAA venga eliminata rimanendo in una condizione che noi definiamo come MAP, cioè memoria Aliena Passiva. La MAP è caratterizzata dai ricordi della MAA ma senza volontà e senza vita: un bagaglio di esperienze che non appartengono più a nessuno ma che sono all’interno della MAP e per questo possono essere lette con comodo.

Non abbiamo mai dato largo spazio ai dati che venivano fuori dalle differenti MAP ma forse è il caso di cominciare. Quella che vi proponiamo in questo scritto rappresenta il risultato di una lettura all’interno della propria MAP che un addotto ha condotto dopo aver eliminato la coscienza della MAA.

In questo caso si tratta di una MAA di Mantide o meglio di alieno insetto. I dati di questa MAP sono stati correlati ad altri dati simili e risultano, per alcune dichiarazioni, sovrapponibili a quelli di altre esperienze simili. Conosci l’alieno così lo eviti? Bene allora leggiamo come sono fatte le mantidi. Potrebbe esserci utile, soprattutto se nel futuro, il mondo, avrà a che fare con loro.

LE MANTIDI (di F. B.)

Il loro Pianeta e il Sistema Solare

La razza delle Mantidi vive su un pianeta semiarido, una sorta di mondo simile al nostro deserto del Sahara o i deserti americani, molto secco, con poche zone umide, mentre ai poli, continua questa aridità ma ovviamente molto più fredda (anche se non c’è del ghiaccio, se non in minuscole quantità). Ancora mi è sconosciuto il nome del pianeta, del sistema solare, del loro sole e della costellazione in cui si trovano, anche perché è una lingua incomprensibile e non è facile tradurla con la nostra, è come se gli scrivessi che il pianeta si chiama “hssszzzirottlw” pronunciato come un sibilo metallico, ma con i prossimi Simbad, potrei almeno scoprire la costellazione o la stella come noi la conosciamo.

Il loro pianeta è molto pianeggiante con poche catene montuose degne di nota, esistono anche delle particolari forme di vita vegetali, ma sono molto sporadiche e che sopravvivono grazie al terreno alcalino nel quale è presente molta salinità. A quanto pare, anticamente il loro pianeta era ricoperto di acqua salato/acida, lentamente si è prosciugato a causa di una attività intensa del loro sole (molto più grande del nostro), molta acqua è evaporata, rendendo molto più densa la loro atmosfera, mentre moltissima è penetrata nel terreno e scesa a grandi profondità, dove ancora riescono a trovarla.

Per sopravvivere non necessitano di molta acqua, piuttosto di sale, che trovano in quantità enormi su tutto il pianeta. Se eventualmente ne avessero bisogno, e se dovesse scarseggiare, esiste un altro pianeta nel loro sistema solare, completamente ricoperto d’acqua e da una folta vegetazione, nel quale la preleverebbero con apposite astronavi cisterna. I loro sistema solare è formato da 4 pianeti interni di tipologia terrestre, il primo e che si trova più vicino alla loro stella, ha una grandezza simile alla nostra Terra, ma somiglia molto al nostro Mercurio, in quanto oltre ad essere caldissimo (in alcune zone la roccia è quasi fusa) è costellato di crateri da impatto.

Il secondo pianeta è quello delle Mantidi, grande quasi il doppio del nostro, ed è come descritto nel precedente resoconto. Il terzo pianeta è grande più o meno come Marte, ma è completamente ricoperto di acqua e da una spessa foresta pluviale, da qui viene importata l’acqua dolce, utilizzata per vari scopi sul pianeta delle Mantidi, ma anche alcune forme di vita che permettono loro di creare i loro robot-biologici. Esiste un quarto pianeta poco più piccolo della nostra Terra, ricoperto di roccia e di ghiaccio. Infine si trova un gigante gassoso, grande il doppio di Giove, un pianeta molto instabile, ovviamente una stella mancata, ed oltre, una vasta fascia di asteroidi e planetoidi di varia grandezza, composizione e forma. Data la mole del gigante gassoso, molti asteroidi vengono assorbiti dalla forza magnetica provocando spettacolari impatti sul pianeta gigante, rendendolo ancora più instabile.

Il terzo pianeta è unico e particolare, anch’esso come il pianeta delle Mantidi non ha grandi formazioni geologiche, quanto piuttosto è per la maggior parte pianeggiante, ricoperto per il 90 % di acqua dolce e di una fitta foresta pluviale (il restante 10 % è solo di terre emerse). Su questo pianeta la vita si è sviluppata maggiormente, non solo per varietà e complessità della flora, ma anche della fauna. Grazie all’acquisizione delle tecnologia, che ha permesso alle Mantidi di esplorare in tempo remoti il loro sistema solare, prima di avventurarsi nello spazio e di arrivare sulla terra, sono andati a studiare questo pianeta, classificando, studiando e poi manipolando le forme di vita da loro ritenute più interessanti. Dopo attenti studi, hanno così prelevato ben 12 forme di vita biologiche diverse, creandone dei robot-biologici dalle forme più varie, utilizzate come manodopera per tutti i tipi di lavori che sono per loro impossibili da realizzare, a causa della loro costituzione fisica.

La forma attuale di questi esseri è molto più simile a quella di macchine che a veri e propri esseri viventi, ma la componente biologica, permette alle Mantidi un assoluto e controllo su questi esseri, assoggettati grazie alle loro forti capacità telepatiche. La storia del pianeta delle Mantidi è molto antica e complessa. All’inizio, grazie al loro sole, più grande quasi di un terzo del nostro, permise uno sviluppo consistente tanto da ricoprirlo quasi interamente di acqua salata, contenuta in vastissimi oceani. A seguito dell’instabilità del sole, causata anche dalla particolare formazione del nascente sistema solare, il pianeta si surriscaldò, creando un effetto serra simile a quello che si pensa, sia avvenuto su Venere, ma permettendo al pianeta di restare caldo il giusto per la sopravvivenza di forme di vita. Grazie alla massiccia evaporazione di acqua, l’atmosfera si fece più densa e spessa, senza contare che la grandezza del pianeta stesso e la sua durata giornaliera di ben 46 ore, permette un equilibrio nel perpetuarsi della vita. Tantissima altra acqua, fu invece assorbita dal terreno anche a grandi quantità, in parte restando liquida, in altre a causa dell’evaporazione, creando vasti giacimenti di sale.

L’unica forma di vita che è sopravvissuta è quella delle Mantidi (un tempo esseri acquatici, poi evoluti in terrestri con una sorta di ciclo biologico dilatato in milioni di anni, simile a quello che in piccolo avviene con la zanzare tra il passaggio larvale in acqua, sino alla maturazione completa nell’aria). Esistono anche altre forme di vita, soprattutto vermi di varia grandezza e tipologia che vivono sotto il suolo e che spesso infestano i tunnel o gli agglomerati in cui vivono le Mantidi. Come scritto in precedenza, esistono anche pochissime forme vegetali, sopravvissute e che un tempo erano forme di vita acquatiche (alghe), che si sono adattate al nuovo clima e che vivono sfruttando, come le Mantidi, i principi nutritivi del terreno alcalino, ricco di sale. Il loro pianeta ha un sistema metrologico relativamente stabile e poco complesso, si può dire che non ci sono eventi estremi, ma generalmente quieti. Il pianeta, essendo molto più grande del nostro, ha un sistema di correnti d’aria unidirezionali, che cambia ai poli in modo concentrico. Da questo sistema risulta che, metà pianeta è ricoperto da una coltre di nubi che si sposta lentamente per centinaia di chilometri il giorno, mentre l’altra metà risulta sgombra.

La zona di formazione massima dei sistemi nuvolosi è l’equatore del pianeta, in quanto anche zona più calda del pianeta, da questa fascia, si formano altre nubi che seguono le correnti verso nord (e speculari verso sud), che unite alle altre, si spostano poi per tutto il pianeta. Da queste nubi, cadono delle leggerissime piogge, l’acqua di cui sono formate è molto acida. Pertanto, durante il moto di questo gigantesco e compatto sistema nuvoloso su tutto il pianeta, una fascia trasversale del pianeta, che dall’equatore va in direzione verso nord, e nell’altro emisfero verso sud, viene bagnata da questa pioggia che una volta caduta a terra, da vita ad uno spettacolo a dir poco incredibile. Questa acqua è in grado di far germogliare una particolare forma di vita vegetale, che per costituzione è simile ai nostri coralli, ma di colore verde. All’inizio si presenta come un muschio verde e fitto che lentamente ricopre il terreno arido, con il caldo e le altre piogge che comunque continuano a cadere, si allarga continuando ad estendersi sul pianeta e cresce a dismisura.

Passato l’ammasso nuvoloso e quindi con la luce del sole, questa erba o muschio, comincia a solidificarsi, prendendo l’aspetto di questo simil corallo di colore verde. Questa forma vegetale (diversa dall’altra descritta in precedenza e che si trova solamente nelle zone più a nord e più a sud, dove le nubi non arrivano quasi mai) che nasce e prolifera in immense regioni del pianeta è la principale forma di sostentamento delle Mantidi, praticamente il loro cibo preferito e dal quale traggono tutti i principi nutritivi per vivere. In questo senso sono molto fortunati, hanno un sistema planetario funzionale ad uso e consumo per la loro specie, modalità a cui si sono adattati in milioni di anni di evoluzione in modo pressoché perfetto. L’atmosfera del pianeta è molto particolare, si potrebbe dire che è una via di mezzo tra la nostra atmosfera terrestre e quella del nostro Marte, come se il loro pianeta fosse una fusione effettiva dei nostri due.

C’è un’alta percentuale di Anidride carbonica, che rende le forme di vita giganti (sia le Mantidi, che quelle vegetali e le altre), ma anche Azoto, Ozono, Ossigeno, soprattutto Argon, Metano e altri composti in quantità scalari e bene equilibrate. Per un essere umano vivere in un ambiente simile e pressoché impossibile, come per loro è difficoltoso sopravvivere al nostro, ad esempio l’eccesso di Azoto e il troppo Ossigeno, provoca stati alterati della loro coscienza, con squilibri delle loro capacità psichiche e che possono portarli persino alla morte. Sul loro pianeta è presente un forte “odore alcalino”, simile a quello che si avverte nel liquido contenuto nelle nostre pile o batterie. In effetti anche i bozzoli dove vengono messi a formare i feti di Mantide sono delle vere e proprie batterie biologiche, che usano le sostanze alcaline (e non solo) presenti nel terreno, di cui parlerò di seguito.

Le Mantidi

Esistono tre tipologie diverse di Mantidi, la comune e più conosciuta ha una pelle di colore verde, un’altra dalla pelle color bruno, e quelle che ricoprono una gerarchia più importante, ovvero le Mantidi bianche (che ho sempre visto nelle mie ancore, accompagnate dai militari). Esiste anche una variante di Mantide dalla pelle color ruggine dorato, ma sembra che questo colore derivi da una specie di mutazione, un po’ come i nostri esseri umani albini. Per riprodursi invece ritornano in superficie, esistono zone di “coltivazione della specie”, dove a contatto della terra si trovano dei bozzoli bianco/grigi di notevoli dimensioni, collegati per un gambo al terreno e dal quale prendono evidentemente nutrimento. Dentro questi bozzoli vengono messi e si sviluppano i piccoli feti (simili alle uova, ma molto diverse), che una volta schiusi, porteranno alla nascita della vera e propria Mantide. I bambini di Mantidi sono molto piccoli, ogni ovulo che viene inserito nei bozzoli di coltivazione, ha una grandezza di 50 centimetri circa (il piccolo misurerà circa 30, 35 centimetri).

A seconda del tipo di Mantide (verde, bruna, bianca, etc.) esistono diverse altezze e come accade per noi umani, possono esserci differenze per ogni individuo, sia con effetti di nanismo, sino al gigantismo. Le Mantidi più basse misurano sui 2 metri, in casi rari anche meno, le più alte possono arrivare addirittura sugli 8 o persino 10 metri di altezza. L’altezza media è tra i 4 e i 6 metri. Non hanno vere e proprie città in cui vivono, piuttosto una rete sotterranea di tunnel che si estende su quasi tutto il pianeta, e dove in alcune zone esistono alcuni agglomerati dove convivono più esseri insieme. I tunnel e gli agglomerati (che noi chiamiamo città, ma che sono del tutto diverse) sono scavati nel terreno sabbioso e in più in profondità nella roccia. Per similitudine, sono simili ad un formicaio, ma ovviamente gigantesco e su scala quasi planetaria.

Dopo l’acquisizione della tecnologia, si è per così dire dato vita ad un ammodernamento della struttura interna di questi “formicai” o meglio “mantidai” e del loro stile di vita, diventando meno duro e più sopportabile. La loro struttura sociale è molto semplici, come scritto in precedenza, a capo esiste un élite, quella delle Mantidi bianche, la razza più antica, soggetta a gigantismo, ermafrodita, caratteristica che ha permesso la loro purezza sino ad oggi. Subito dopo si trovano le Mantidi brune, per il 98 % sono costituite dal sesso femminile (il restante 2 % delle Mantidi brune è anch’esso ermafrodito). Dall’unione delle Mantidi bianche e delle Mantidi brune nascono le Mantidi verdi, riprodotte in grandi quantità in quanto usate come operaie per ogni tipo di lavoro immaginabile, e dopo l’avvento tecnologico anche per scopi scientifico-militari. Addirittura molte Mantidi verdi non conoscono i genitori e la maggior parte di loro, ignora l’esistenza persino di questa élite formata dalle Mantidi bianche.

Anticamente sul pianeta esistevano diverse fazioni o famiglie, che si sono fatte lunghissime sanguinose guerre, combattute spesso sulla superficie, per avere la supremazia e il potere incontrastato. Successivamente, per salvaguardare la specie e la sopravvivenza, si è innescato un processo di assimilazione dei vari clan e dei mantidai, che ha portato una potere centralizzato e che ha permesso loro di raggiungere un elevato livello sociale, che unite alle loro potenti facoltà psichiche, è stato necessario all’acquisizione della tecnologia da parte delle gerarchie superiori aliene, che in tempi remoti, hanno visitato il pianeta e aiutato le Mantidi a progredire sino ad un livello che ha permesso loro di arrivare poi sul nostro pianeta. La tecnologia è stata pertanto importata, grazie alla loro particolare evoluzione, dettata dalle loro condizioni planetarie, hanno sviluppato molte facoltà psichiche e particolari poteri, grazie a queste capacità sono stati scelti da altre razze superiori aliene per far parte a determinati progetti, e sono stati dotati di tecnologia. Usano poco la forza fisica, tutto ciò che fanno è grazie ai loro poteri mentali, che con la tecnologia, sono stati ovviamente amplificati, permettendo così di far fare lavori per loro impossibili a tutta una serie di robot o macchine semi biologiche create manipolando le forme animali presenti sul pianeta acquatico presente nel loro sistema solare.

Più in specifico la loro struttura sociale è così formata: ci sono 22 stadi diversi di cui è composta la piramide dei vari mantidai sparsi sul loro pianeta, ed è divisa in 7 gruppi come segue. La piramide è composta da un primo gruppo, lo “Stato della Verginità” formato dai primi 4 stadi (1°, 2° ,3°, 4° stadio) che si trovano in tutte e 4 i principali mantidai (o 4 grandi città stato o capitali) sparsi sul loro pianeta. Nota: questi 4 grandi mantidai sono le antiche città stato dei clan rivali, che col passare del tempo e dell’assimilazione della specie, si sono unite diventando un unico mantidaio, ovvero la rete di tunnel che si estende sotto la superficie di quasi tutto il loro pianeta. Seguono altri due gruppi di sottopotere delle Mantidi bianche, (2° gruppo e 5°, 6°, 7° stadio) una specie di “senato” composto da poche decine di Mantidi bianche, che attuano le leggi e il potere dello “Stato della Verginità”, ed un altro sottogruppo (3° gruppo e 8°, 9°, 10°) formato da migliaia di Mantidi bianche adibite ad unirsi con le Mantidi brune per la procreazione delle Mantidi Verdi. Seguono il 4° gruppo (11°, 12°, 13° stadio) formato dalle Mantidi Brune ermafrodite (il 2% sopra descritto), adibite al solo scopo di procreare se stesse, mentre nel 5° gruppo ci sono gli stadi (14°, 15°, 16° stadio) e sono formate da Mantidi brune ermafrodite (il restante 98 % della specie di sesso femminile) che si uniscono esclusivamente con le Mantidi bianche dell’8°, 9° e 10° stadio per la procreazione in grandi quantità delle Mantidi verdi o operaie. Gli ultimi due gruppi sono formati dal 6° gruppo (17°, 18°, 19° stadio) formato da Mantidi verdi operaie e 7° gruppo (20°, 21° e 22° stadio) formato dalle Mantidi verdi militari.

La mia Mantide e i rapporti con l’Uomo

Le Mantidi collaborano con i nostri militari israeliani (tuta mimetica marrone), hanno avuto sempre rapporti con questo popolo sin dall’antichità, pressappoco da quando nella Bibbia, Abramo lasciò la Mesopotamia per fondare il suo popolo.

La chiamata del Signore, effettivamente era la pianificazione dei loro piani e dell’elevazione a popolo eletto per perseguire tutti i loro obbiettivi. Pertanto tutte le persone con MAA di Mantide hanno origini ebraiche, sia vicine che lontane nel tempo, anche se possono condurre esperimenti su addotti di altre razze. Addirittura la scrittura ebraica deriva dalla scrittura mantidea, che in ambito umano è stata poi modificata durante i secoli, ma la tipologia di scrittura è aliena, come del resto tutte le forme di scrittura esistenti sul nostro pianeta. Questa elezione è dovuta ad una particolare conformazione del DNA che tra le varie razze umane, la rende più vicine a loro, quindi semplifica tutti i loro esperimenti e il lavoro che svolgono. Vorrei parlare adesso della mia Memoria Aliena Attiva di Mantide e della complessità dei rapporti che esistono. Non riesco a scriverne il nome, sarebbe impossibile e ancor più da pronunciare, i simboli che compongono il nome, sono simili al nostro alfabeto ebraico, ma non so andare oltre e sarebbe comunque impossibile da dire a parole e con le nostre corde vocali.

Quella che chiamerò affettuosamente (si fa per dire) “la mia Mantide” apparteneva alla gerarchia più alta, ovvero nella parte più elevata della piramide del potere. Al vertice esiste quello che ho descritto come lo “Stato della Verginità” ed è composto da 14 Mantidi bianche ermafrodite (sono vergini perché si rigenerano da sole) e che detengono il potere, se si considera che esistono 4 capitali antiche con 4 stati (o stadi) e che ognuno è composto da 14 Mantidi bianche, il totale delle Mantidi bianche al potere sul tutto il pianeta è di 56 individui fisici e 112 virtuali (vedi di seguito la spiegazione). La mia Mantide prima di morire aveva generato solamente un figlio/a (lo scrivo in questo modo in quanto ermafrodito), a cui ha affidato il compito di trasmettere la sua Mente all’interno della mia. Infatti ricordo un adduzione in cui ero bambino (7, 8 anni circa) e una Mantide bianca non molto alta (poco più di 2 metri di altezza, probabilmente 4, dato che ripiegano le gambe) che mi effettuava questo passaggio. Ho sempre creduto che fosse “la mia Mantide” che prima di morire era venuta a fare il passaggio delle consegne, ma in realtà era troppo piccola (la Mantide bianca arriva anche ad oltre 10 metri di altezza).

In questo ricordo ero sdraiato su di un lettino in una stanza dalle pareti grigie, una sorta di bunker, sulla destra, nell’enorme parete si trovava uno specchio dal quale riuscivo a vedere la Mantide bianca china su di me, intenta a fare il suo lavoro, davanti avevo altri due alieni (probabilmente due Orange) che in qualche modo mi tenevano ferme le gambe (il mio punto debole). Oltre, la stanza proseguiva, ma era schermata da un telo, simile a quelli che si trovano nelle camere degli ospedali, per separare i pazienti. Non riuscivo a vedere oltre, ma alla fine ho scoperto che al di là di quel telo, la stanza andava avanti per oltre 30/40 metri e su di una piano scuro di un qualche sconosciuto metallo, si trovava distesa l’enorme Mantide bianca a cui erano collegati dei cavi, attraverso i quali avrebbero fatto il travaso all’interno del lobo sinistro del mio cervello. Il figlio/a della “mia Mantide” ha preso il posto del padre/madre (la mia MAA), entrando di diritto nello “Stato della Verginità”, ciò avviene alla morte di ogni Mantide bianca, rimpiazzata subito dai figli procreati, e che a sua volta saranno rimpiazzata dai loro.

La cosa interessante è che ad ogni figlio nato viene impiantata la MAA della Mantide precedente, quindi si perpetuano in una stessa dinastia 2 MAA diverse accomunate dalla stessa procreazione. In totale nella piramide o “Stato della Verginità” esistono quindi 14 Mantidi bianche con 14 memorie impiantate, ogni Mantide bianca genera a sua volta un figlio/a a cui poi viene impiantata la memoria del predecessore, quando il genitore muore, il figlio/a estrae la memoria e la impianta in un cervello umano, fintanto lui stesso non genererà un’altra creatura e alla quale, a sua volta, verrà impiantata la memoria del genitore custodita nella mente di un uomo. Quindi esistono al potere, in ogni ognuna della 4 “capitali”, 14 Mantidi bianche fisiche, ma lo “Stato della Verginità” è formato virtualmente da 28 memorie di Mantidi bianche (sul totale vedi sopra, con 56 individui fisici e 112 virtuali). Non subito dalla nascita le memorie vengono impiantati nei figli, ma raggiunti i 1.000 anni di età, quando ciò avviene si attua una fusione di due personalità (la nuova e la MAA) che accrescono ulteriormente la conoscenza della MAA primordiale.

Una Mantide bianca è in grado di vivere anche per 12/14.000 anni, alcune, nei tempi storici più antichi, hanno persino raggiunto i 26.000 anni (terrestri ovviamente, ad esempio 12.000 anni terrestri, equivalgono a poco più di 1.100 anni sul loro pianeta). La durata della loro vita si sta riducendo a causa di un problema genetico ancora irrisolto, probabilmente dovuto ad un difetto insito nella caratteristica ermafrodita della specie.

Per l’articolo si ringrazia:

Ufomachine.org e il Professor Corrado Malanga

 

Genesi - Uomo, Universo e Mito - Libro
€ 15


Nessun commento:

Posta un commento

macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti

Elenco blog che seguo