mercoledì 23 aprile 2014

La via di individuazione e il processo di individuazione: parte seconda

La via di individuazione e il processo di individuazione: parte seconda

LA  VIA  DI  INDIVIDUAZIONE  e IL  PROCESSO  DI  INDIVIDUAZIONE       (nota 11)

(parte  seconda)

Felice  Masi

La Ricerca psichica  Anno v, 1998.  n. 2

 

Miniatura alchemica "L'androgino e l'anima ispiratrice"

 

 

I sogni
I sogni sono il linguaggio dell'inconscio. E' attraverso i sogni che l'inconscio esprime le emozioni che lo scuotono e che si riverberano nel livello cosciente in modo oscuro e non compreso e sotto forma di intuizioni, aspettative, presagi; ma anche di ansie, impazienze, angosce, paure. E' con i sogni che l'inconscio racconta tutto il lavoro e il travaglio che avviene nella sua interiorità, le mete e le finalità che si propone di raggiungere, le difficoltà, gli ostacoli, i ritardi che incontra su questo cammino, la prossimità o la distanza che lo separano da queste mete. Con i sogni l'inconscio rappresenta, in forme criptiche, al livello cosciente - e dunque in questo modo indica all'uomo, se lo sa comprendere - i comportamenti da tenere e quelli da evitare nei momenti importanti della vita, quando uomo a livello cosciente ci si trova in una impasse e non si sa cosa fare e come procedere; e tutto questo lo fa in vista del conseguimento del Sé. Addirittura l'inconscio sa tutto, per grandi linee, dell'individuo e sa anche della sua morte
(nota 12)


Insomma tutto il livello interiore e spirituale si esprime e parla attraverso i sogni: e ricordiamo a questo punto che i "sogni" non sono solo quelli tali in senso proprio, che facciamo (che viviamo) durante il sonno ma lo sono anche quelli ad occhi aperti, o fatti in stato di trance, le réverie, l'immaginazione attiva, le opere degli artisti (pitture, opere musicali, personaggi dei romanzi); e poi lo sono le favole, i miti . Ma qui di seguito ci riferiremo soprattutto ai sogni veri e propri.

Gustave Moreau "La Parca e l'Angelo della morte"

L'inconscio non solo conosce, per grandi linee, il "destino" dell'uomo, il suo percorso di vita e il momento della morte: ma lo costruisce anche - beninteso nei suoi momenti essenziali, quelli che concorrono a dare una svolta alla vita - e ciò lo fa ponendo in essere finalisticamente le condizioni e creando le occasioni e gli eventi che aprono le porte a su questi momenti importanti e svolte. L'uomo (il suo livello cosciente e volontario), naturalmente, nel suo libero arbitrio, resta padrone delle proprie decisioni e di non vedere quelle indicazioni o non seguire quelle intuizioni o non cogliere quelle occasioni ma ne porta poi la responsabilità in termini di ritardo o allontanamento dal processo di individuazione.
Abbiamo già detto, e qui lo possiamo ripetere con tutta tranquillità, che gli eventi non accadono (di per sé e oggettivamente) ma ci sono fatti accadere. E' l'inconscio che ce li produce, che li fa emergere nella realtà sincronicisticamente alle nostre esigenze e al momento del cammino in cui ci troviamo, grazie ai suoi poteri ESP e PK. Cosicché, in questo senso è lo stesso individuo che inconsapevolmente li provoca e fa in modo di incontrarvisi.

Porto l’esempio di una persona che a un certo momento della sua vita, fino allora condotta in modo brillante ma con interessi unicamente esteriori, fu preso da un senso di irrequietezza e insoddisfazione, come se gli mancasse qualcosa, quel genere di vita non lo accontentava più. Un giorno, passando senza volerlo davanti a una libreria, gli si slacciò una scarpa; si abbassò per riallacciarla e, nella vetrina davanti alla quale si era "casualmente" fermato, notò, sempre "per caso", tra i molti libri esposti, un libro che parlava delle tre religioni monoteiste a confronto. Se ne incuriosì, volle vederne le differenze ("Dio, se c'è, è sempre lo stesso - si disse - vediamo perché gli uomini invece si ammazzano in suo nome per una diversità del nome") e comprò quel libro che, in altre occasioni, non lo avrebbe particolarmente interessato. Fu il primo passo per tutta una serie di letture e di frequentazioni e per la scoperta di interessi nuovi che aprirono un lato inaspettato e gratificante della sua vita. Questo risultato e questa risposta, così appropriati alla svolta che necessitava a quella persona in quel momento della sua vita (manifestata dallo stato di irrequietezza psichica di quel periodo), ci fanno ritenere che quel fatto dello sciogliersi del laccio della scarpa proprio davanti a quella vetrina e a quel libro non fosse affatto casuale ma che era stato voluto - era stato fatto accadere sincronicisticamente e finalisticamente – dall’inconscio.

Se l'inconscio sa tutto, nelle linee fondamentali, della vita di una persona, dei suoi problemi, della sua meta e delle relative necessità finalistiche; e se parla ed esprime queste sue conoscenze con i sogni, è ovvio che anche il processo di individuazione - che è il più importante discorso portato avanti dall'inconscio - venga rappresentato attraverso i sogni. I sogni ci dicono a che punto ci troviamo in questo processo, se procede o no, cosa lo ha fermato, come può essere rimesso in moto, e così via.
Se poi esaminiamo e interpretiamo i sogni non singolarmente, ciascuno a sé, ma nel loro complesso quali si verificano per la durata di un certo periodo di tempo, soprattutto nei periodi cruciali della vita di un individuo, possiamo notare che essi non hanno un valore e un significato esclusivamente ciascuno a sé stante ma sono collegati tra loro come da un filo, tutti assieme conducono un discorso complessivo, unitario e sequenziale, quello che dice l'uno prosegue con l'altro, sia pure con simboli e sceneggiature diverse. Insomma i sogni, considerati nel loro insieme, mostrano come procede il processo di individuazione e quali sono i problemi e i bisogni dell'individuo in quel momento esistenziale.

Pierre Pevis de Chavennes "Il sogno"

Ecco come ne parla la von Franz (nota 13): <Quale è il fine della vita onirica individuale nella sua totalità? Quale ruolo dispiegano i sogni... nella vita complessiva dell'uomo? ... Jung scoprì... che nella loro globalità i sogni si presentano secondo un certo schema. Jung chiamò tale schema "il processo di individuazione "... se si studiano e si controllano i propri sogni durante il periodo di qualche anno e se ne esamina la successione... ci si renderebbe conto che essi mutano lentamente ma percettibilmente. Questi mutamenti possono accelerare il loro ritmo se l 'atteggiamento del soggetto sognante è influenzato da opportune interpretazioni dei sogni e dei loro contenuti simbolici. Così la nostra attività onirica crea e segue uno schema... nel quale ... le tendenze e i motivi individuali si manifestano, scompaiono e si presentano nuovamente. Esaminando, nel corso di un lungo periodo di tempo, questo disegno obliquo, sarà possibile individuare l'opera di una recondita tendenza direzionale o regolatrice che determina un lento, impercettibile processo di sviluppo psichico - il processo di individuazione. Lentamente emerge una personalità più ampia e più matura... un simile processo di maturazione e sviluppo è possibile in ogni soggetto, lo sviluppo psichico non può essere determinato da un consapevole atto di volontà ma si verifica del tutto involontariamente>.

<Nella fondamentale concezione della vita (degli aborigeni indiani Naskapi, abitanti nella penisola del Labrador, America, dei quali la von Franz stava parlando; n.d.A.), l'anima dell'uomo è semplicemente il "compagno intimo ", che egli chiama "il mio amico " o "Mista' peo ", che significa "il grande uomo ". Mista’ peo risiede nel cuore umano ed è immortale; al momento della morte, o poco prima, lascia l'uomo e si reincarna successivamente in un altro essere. Quei Naskapi che esaminano i propri sogni e cercano di individuarne il significato... entrano in un più profondo rapporto con il "grande uomo ". Questi li favorisce ed invia loro sogni più belli e con maggior frequenza.... I sogni consentono ai Naskapi di trovare la propria via nella vita non solo in rapporto al suo mondo interiore ma anche al mondo esterno della natura.... Ho voluto ricordare queste popolazioni estremamente primitive perché esse sono incontaminate dalle idee della nostra civiltà e conservano ancora un atteggiamento naturale nei confronti di quello che Jung chiama "il Sé ".

Il Sé può essere definito un principio interiore di guida, distinto dalla personalità conscia, e tale che può essere individuato solo tramite l'interpretazione dei sogni... I sogni dimostrano che esso è il centro regolatore che determina la maturazione e l'espansione costante della personalità... Può emergere lentissimamente o può svilupparsi in maniera relativamente completa solo nel corso dell'intero ciclo vitale del soggetto. Fino a che punto, in concreto, esso possa svilupparsi, dipende dalla circostanza che l'ego sia o meno disposto a seguire i messaggi che gli giungono dal Sé. Proprio come i Naskapi hanno avvertito che chi raccoglie i suggerimenti del "grande uomo" fa sogni più ricchi e più utili, così possiamo affermare che il "grande uomo" innato in ciascuno di noi acquista maggiore realtà in coloro che gli danno ricetto piuttosto che in coloro che lo trascurano>

Miniatura medievale "L'uomo nel piano della creazione divina"

 

Wassili Kandinsky "La cantante" simbolo dell'accordo tra le due parti

In tema di sogni, molto importante è anche l'analisi con cui Jung, ripreso dalla sua allieva Jolande Jacobi, distingue, nell'attività dell'inconscio e nei sogni che la esprimono, la funzione compensatoria da quella prospettica.
<Di regola la situazione dell'inconscio è complementare o compensatoria di quella cosciente. Quanto più l'atteggiamento cosciente è unilaterale e ci allontana dall'optimum della possibilità vitale
(nota 14), tanto più facilmente i sogni si fanno vivaci..., opportunamente compensatori, indici di una capacità autoregolatrice dell'individuo (nota 15) .... Fra la coscienza e il sogno esiste una relazione finissimamente regolata. In questo senso il principio della compensazione esprime una regola fondamentale del comportamento psichico.

Oltre al comportamento compensatorio verso la situazione cosciente, che per l'uomo normale... è la regola, i contenuti dei sogni possono anche esercitare... una funzione prospettica. La funzione prospettica del sogno deve essere distinta da quella compensatoria. Quest'ultima significa che l'inconscio... aggrega alla situazione della coscienza tutti quegli elementi rimossi o trascurati e che mancano per la completezza (nota 17). La funzione prospettica ... è un'anticipazione, che si presenta nell'inconscio, di azioni future coscienti... come un progetto ideato in anticipo> (nota 18).

Il dinamismo dei sogni
La funzione svolta dai sogni, di cadenzare con il loro discorso l'andamento e lo stato del processo di individuazione, mostra il loro carattere psicodinamico; i sogni sono (anche) dei dinamismi che, sottolineano lo stato di una situazione e indicano qualcosa (di carente, di necessario per l'equilibrio e l'economia psichici), sollecitano così l'individuo a provvedervi. Dice Jolande Jacobi:

<... questo sogno aveva uno scopo determinato, quello di indicare un fatto di cui il sognatore non si era accorto o non voleva accorgersi... come tali (i sogni) contengono un ammonimento; e questo esprime una tendenza dinamica dell'inconscio, la quale è la forza efficiente che sta dietro le manifestazioni del sogno. Essa fa salire nuovi contenuti nella coscienza, i quali a loro volta - se vengono assimilati nella personalità - reagiscono sul campo di forza dell'inconscio, modificandolo. 

Jolande Jacobi

Questo processo dinamico, che non è visibile in un sogno solo ma può essere facilmente seguito in una serie di sogni... Secondo il già citato principio della conservazione dell'energia, nulla di psichico va perduto; tutti gli elementi sono invece soggetti a uno scambio reciproco di energia, cosicché ognuno di essi è inserito in un "tutto " determinato, sensato, ma in continua evoluzione. L'inconscio è costantemente attivo e crea una combinazione dei suoi materiali che servono a definire il futuro. Esso produce combinazioni subliminali, anticipatrici, come fa la nostra coscienza, ma le combinazioni dell'inconscio sopravanzano assai quelle della coscienza per finezza e portata. L'inconscio può essere quindi una guida senza uguali per l'uomo ...

Dai sogni si può dunque leggere non solo la momentanea situazione del sognatore ma anche il progresso del processo analitico, così come il suo eventuale arresto.... (I sogni) contengono ed illuminano il problema (del sognatore), una volta capiti ed elaborati possono essere straordinariamente efficaci, addirittura liberatori> (nota 19).

In conclusione, possiamo dire che, i sogni e la loro interpretazione rivelano all'individuo lo stato attuale a cui è pervenuto con il suo processo di individuazione (la Jacobi nel brano citato si riferisce allo stato dell'analisi e del trattamento analitico; ma è la cosa è analoga) e, soprattutto, in che direzione egli si deve muovere per farlo avanzare. I sogni indicano quindi come può essere portata ulteriormente avanti la costruzione e la realizzazione della propria Totalità e hanno così non solo una funzione di rappresentazione ma anche di indirizzo del processo di individuazione.

Alfons Mucha "fiori e frutta, pesca e caccia". La totalità della natura e dell'uomo in essa

La realizzazione del Sé
Come si è più volte detto, la conclusione del processo di individuazione consiste per l’uomo nel completamento della costruzione di sé stesso e nella realizzazione del Sé. Con tale realizzazione quello che all'inizio era un progetto adesso è un fatto compiuto. Il cammino è stato lungo e non è stato né piano né facile, l'individuo ha incontrato, nel percorrerlo, mille ostacoli e mille lusinghe che lo hanno fatto fermare, deviare, dubitare della riuscita. Tante volte si è posto la domanda: "Chi sono? Perché mi faccio queste domande, mi pongo questi problemi che altri non si fanno, non si pongono? Cosa cerco veramente? Ora cosa posso fare, cosa debbo fare?" Ma poi, dopo questi dubbi, questi interrogativi e angosce, qualcosa gli accade, un evento, un incontro, spesso un sogno che gli indicano la direzione giusta da cui riprendere il cammino.
Così il viaggio riprende, faticosamente ovvero con un nuovo entusiasmo si torna ad andare in avanti. Con il maggior bagaglio di tutto quello che si è appreso, anche dal momento di stasi, dalla deviazione, dall'indecisione e scoramento che vi sono stati. Tutto serve, tutto, rielaborato nel profondo, è esperienza e ammaestramento. E così, piano piano, casella dopo casella, il puzzle si riempie; tessera dopo tessera il mosaico del mandala perfetto si completa e rifulge. Il progetto (l’Opus alchemica) si è attuato. Il Sole splende allo Zenith.

Ora l'individuo che ha conseguito il Sé è nella pienezza del suo essere; e questo vuol dire armonia interiore e con l'esterno. L'individuo ora pulsa in piena consonanza con l'Universo intero e questo significa che egli sa e dà (spontaneamente, volontariamente) quello che deve dare, e che altrettanto sa ricevere quello che deve avere, quello che gli occorre dagli altri e che questi altri hanno il compito di dargli. Prende tutto quello che deve prendere, ma senza forzature, automaticamente perché è di sua spettanza e appartenenza. Equilibrio, pace interiore e sereno inserimento nell'Universo e nei rapporti esterni sono i segni dell'uomo che ha completato la via di individuazione ed ha conseguito il Sé. Sentiamo ancora Jolande Jacobi:

Giusto de' Menabuoi "La creazione del mondo". La Pienezza divina

<Ora (dopo aver integrato nel livello cosciente la consapevolezza delle parti dell'inconscio necessarie ad aver piena conoscenza di sé) non siamo lontani dalla meta. Il lato oscuro (nota 20) è reso cosciente, l'elemento eterosessuale che è in noi (nota 21) è differenziato, la nostra relazione con lo spirito primordiale e con la natura (nota 22) è chiarita... Siamo penetrati profondamente negli strati dell 'inconscio... Il cammino non fu senza crisi, giacché il fluire di contenuti inconsci nella coscienza - con la dissoluzione della Persona e l'abbassamento della potenza di guida della coscienza - è uno stato di squilibrio psichico (volto a superare) una difficoltà che impediva l'ulteriore sviluppo della personalità.... l'ausilio dell'attività autonoma e istintuale dell'inconscio porta allo stabilirsi di un nuovo equilibrio, a condizione che la coscienza sia in grado di assimilare ed elaborare i contenuti che salgono dall'inconscio. Dalla vittoria sulla psiche collettiva (nota 23) deriva il vero valore, la conquista del tesoro, dell'arma invincibile, del talismano magico o che altro il mito (nota 24) escogiti di desiderabile>.
<L'immagine archetipica che... porta a un congiungimento dei due sistemi psichici parziali - la coscienza e l'inconscio - è il Sé. Questo termine indica l'ultima stazione sulla via dell'individuazione, che Jung denomina anche "Selbstwerdung"
(divenire il Sé). Soltanto quando è stato trovato e integrato questo punto intermedio l'uomo può dirsi completo... Per la personalità cosciente la nascita del Sé significa - oltre che uno spostamento del suo precedente centro psichico`' e, come conseguenza di esso - un completo mutamento dell'atteggiamento di fronte alla vita e della concezione della vita stessa, cioè una "trasformazione " nel vero senso della parola>.
<Il Sé è quindi un'entità sovraordinata all'Io cosciente. Esso abbraccia non solo la psiche cosciente ma anche la psiche inconscia ed è quindi una personalità che anche noi siamo>.
<Il Sé non è solo il centro ma anche l'ambito che include coscienza e inconscio, è il centro della Totalità psichica, come l'lo è il centro della coscienza>.
<Il Sé..., posto come meta, è anche un postulato etico, una meta da realizzare, e la dottrina di Jung si distingue appunto perché sprona e guida a risoluzioni etiche. Il Sé è però anche una categoria psichica, come tale vivibile, e. uscendo dal linguaggio psicologico, potremmo chiamarlo il 'fuoco centrale ", la nostra parte individuale di divinità, o la "piccola scintilla" di Meister Eckart. E' l'ideale cristiano primitivo del "Regno di Dio che è dentro di voi ".26 E' l 'elemento sperimentabile ultimo nella psiche e della psiche>.

Realizzazione del Sé e reincarnazione
L'ipotesi reincarnazionista che abbiamo prima avanzata relativamente al processo di individuazione chiaramente vale anche per la realizzazione del Sé. Questa realizzazione può essere considerata (e vissuta; e portata avanti; e conseguita) in relazione alla vita singola e unica dell'individuo ma può essere anche riferita, in un contesto reincarnazionista, al complesso delle esperienze di vita condotte da un individuo. Nulla esclude, anzi appare del tutto consequenziale - in una concezione reincarnazionista - che la Totalità e la pienezza della propria individualità si raggiunga attraverso, e al termine, dell’intero ciclo di esperienze di vita che lo Spirito eterno di un individuo conduce sulla terra (o anche altrove) attraverso le sue singole, successive incarnazioni.

Paul Serusier "Notre Dame des Fortes" Il lungo cammino sacro

Ferma l’ipotesi reincarnazionista delle possibili più esperienze di vita, nulla esclude naturalmente che la realizzazione del Sé possa far riferimento a una singola vita di un individuo. Nulla cambia in tal caso, ciò significa che con quell’unica tappa ed esperienza egli, cioè il suo Spirito, avrà conseguito il fine di realizzazione che si proponeva incarnandosi, portando così a termine, appunto in una unica tappa ed esperienza, la propria individuazione.
Ma quest'ultima concezione dell’unica vita non è quella da noi qui preferita. Molteplici esperienze e la maggior parte delle comunicazioni ottenute per via medianica – scrittura automatica, incorporazione e stati di trance e altro – privilegiano invece l’ipotesi che prevede un processo di individuazione che si svolge attraverso più esperienze di vita e un Sé che si completa, si realizza e trova la sua pienezza e completezza alla fine di ripetute esperienze di vita.
Concludendo e con riferimento all'Individuo Totale, al suo Spirito eterno - lo yogin del sogno di Jung - la realizzazione del Sé sta ad indicare che il complesso delle esperienze compiute è terminato e che si esce così dalla ruota della samsara, dal gioco delle rinascite. L'Individuo (Totale), “l’Uomo rotondo”, essenza e risultanza di tutte le sue personalità successivamente vissute, si trova ora integrato nell'universo, parte di esso e con esso in pulsante e serena risonanza.

NOTE

(11)  "Via di individuazione" e "Processo di individuazione" fanno entrambi riferimento all'unico concetto di Realizzazione del Sé. La "Via" (di individuazione) indica il cammino che si compie e ci porta verso tale realizzazione. "Processo" (di individuazione) si riferisce alla forma in cui avviene tale cammino, che è costituita da una serie progressiva, concatenata e coordinata di momenti dinamici della vita psichica di un individuo

(12)  Vedi, tra l'altro, su questo sito l'articolo "Vincenzo Maizza", http://www.ricercapsichica.it/articoli/maizza.htm

(13)  M. L. von Franz "Op. cit.", pp.145-147

(14)  Cioè, quanto più squilibriamo a favore di un aspetto, di un sentimento e ne rimuoviamo, ne neghiamo un altro, allontanandoci da una giusta ed equilibrata manifestazione di tutte le nostre istanze ed esigenze psichiche  

(15)  In questo modo, a mezzo dell'inconscio e con i sogni, si scaricano della loro energia psichica quelle istanze rimosse, compresse o negate, che non sono state scaricate a livello ordinario e cosciente; si ristabilisce così, grazie a questa funzione compensatoria dell'inconscio e dei sogni, l'equilibrio energetico psichico 

(16)  La "completezza", come sappiamo, è quella della via di individuazione a cui si tende con l'omonimo processo. E' evidente, quindi, il collegamento della funzione compensatoria (svolta dall'inconscio con i sogni) con la via ed il processo di individuazione. L'individuazione è anche una compensazione riequilibratrice della individualità complessiva, in quanto intesa a integrarla delle parti latenti o mancanti che giacciono nell'inconscio

(17)  Jolande Jacobi Op. cit. pp. 101-102

(18)  e anche del processo di individuazione e di ogni altra forma di evoluzione e modificazione psicologica profonda

(19)  Jolande Jacobi Op, cit. pp.113-114

(20)  l'Ombra, il Mr. Hyde, il lato di noi che non vogliamo conoscere

(21)  L'anima per l'uomo, l'animus per la donna

(22)  Rappresentate dalla comparsa, nei sogni, di immagini come Il Vecchio Saggio, Madre Natura, la Sophia, la Sacerdotessa, Madre Chiesa e simili

(23)  oltre che sulla Persona, di cui si è detto

(24)  E' il sogno, con le immagini che, a questo punto, fa comparire

Nessun commento:

Posta un commento

macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti

Elenco blog che seguo